domenica 1 settembre 2013

PALA D'ALTARE DI STANCO, UNA PARTICELLA DI PARADISO TRA NOI

 
 
 
 
 




Ero in dubbio se scrivere o meno questo post in quanto le esperienze di vita più profonde rischiano di essere banalizzate non appena si traducono in parole, soprattutto se a tradurle è una scrittrice dilettante come la sottoscritta.




 
 
Stanco è un paesino nel cuore del niente, una piccola Betlemme bolognese e proprio come a Betlemme anche a Stanco il cielo è disceso in terra in un minuscolo oratorio ai margini della strada principale.
                         

La Pala è stata terminata più di un anno fa nel laboratorio dei maestri Raffa Renzi  ...

https://www.youtube.com/watch?v=n722DvvWpAw

... ora si trattava "solo" di rendere più accogliente l'oratorio per meglio valorizzare un simile dono.

L'idea degli iconografi è stata quella di:

 *ridipingere la volta e trasformarla in un cielo stellato, mentre, nel caso dell'arco che introduce l'apside






 *decorare con un pergolato il sotto e dipingere, sulla parte frontale, le due città sante, Betlemme e Gerusalemme, poste ai lati dell'arco, con dodici pecore (sei a destra e sei a sinistra)che convergono verso un medaglione centrale rappresentante il Volto di Cristo.




La mia famiglia è potuta restare solo una settimana ad aiutare ma mi è bastata per capire come: teologi (mi riferisco a Don Giuseppe Ferretti che ha curato in ogni minimo particolare la simbologia soggiacente l'opera) artisti, assistenti, gente comune... potessero collaborare ad un unico grande intento: rendere la terra più vicina al Cielo, l'uomo più simile alla sua Immagine.

Poco importava chi stesse dipingendo il Volto di Cristo, o fissando una stella, poco importava tutti erano preziosi, tutti facevano del loro meglio per qualcosa che li trascendeva, che ci trascendeva, da chi montava i ponteggi, da chi portava un caffè, da chi semplicemente, come il Signor Michele, stava seduto ad osservare lo stato d'avanzamento dei lavori offrendo belle parole che allargavano il cuore ed alleggerivano la fatica.

Tutti in quella cappella lavoravamo come un unico corpo, tesi ad un unico scopo, accogliere l'Emmanuele, il Dio con noi.
"La bellezza salverà il mondo" scriveva Dostoevskij, se andrete a vedere l'oratorio di Stanco scoprirete che aveva ragione.

Io sicuramente sono un po' cambiata, eppure in quella settimana ho fatto veramente poco, con Dio, in effetti,nella maggioranza dei casi,  bastata l'esposizione passiva!!!