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Domenica scorsa la nostra parrocchia si è vestita a festa per celebrare la Prima Messa di un suo carissimo figlio: Don Gabriele Margutti.
Gabri, è sempre stato un ragazzo speciale, solare, vero, e devo dire che, anche in questa occasione solenne, è prevalsa la sua semplicità e nobiltà d'animo.
Hanno concelebrato una decina di presbiteri, l'omelia l'ha tenuta, su richiesta del festeggiato, Don Fabio, un giovane Sacerdote che ha servito l'oratorio di Vaprio per qualche anno, il tono era fraterno e molto partecipato, si percepiva quel vincolo di carità che dovrebbe aleggiare su ogni comunità cristiana:
"Guardate quanto si amano!"
esclamavano i pagani nel vedere i primi seguaci di Cristo... anche domenica mi è venuta alla mente quella espressione mentre osservavo l'altare circondato da fratelli in rosso ( ...era Pentecoste!).
Persino io , che per chi mi conosce rasento il limite della cattolicità, in quel gruppo di presbiteri riuniti per celebrare l'Eucarestia, non vedevo un clero gerarchico altisonante, ma un pugno di pastori pronti a servire;
e Gabriele, primo fra tutti, nei suoi ringraziamenti finali non ha dimenticato proprio nessuno:
i genitori, gli amici, presenti e passati, le autorità locali, ma anche la suora che gli aveva stirato la veste, o la ragazza che aveva ideato il disegno della sua immaginetta.
Carissimo Gabri, ti auguro di compiere nella tua vita di Sacerdote, ma soprattutto nella tua vita di cristiano, quello che hai scelto come lemma :
"Vostro servitore per amore di Gesù" (2Cor4,5)
...e per chi non avesse compreso bene, sul retro della stessa si può leggere la preghiera di Madeleine Delbrel"Se dovessi scegliere
una reliquia della tua Passione
prenderei proprio quel catino
colmo d'acqua sporca.
Girare il mondo con quel recipiente
ed ad ogni piede cingermi dell'asciugatoio
e curvarmi giù in basso,
non alzando mai la testa oltre il polpaccio
per non distinguere i nemici dagli amici
e lavare i piedi del vagabondo,
dell'ateo, del drogato,
del carcerato, dell'omicida,
di chi non mi saluta più,
di quel compagno per cui non prego mai in silenzio,
finché tutti abbiano capito nel mio il tuo Amore"
Con affetto!!!!
Rosella
PS: il Pantocratore che vedete all'inizio del post, è un incarico che ho eseguito per Gabriele; un regalo di una sua cara amica per questa occasione.
Ogni tanto una boccata d'aria pura ci vuole. Meno male che il vento dello Spirito rinnova gli ambienti quando gli
RispondiEliminaapriamo le finestre :-)
Dibbì
ciao, ti scrivo qui anche se mi riferisco ad un post del giugno 2010, dove illustri la doratura di un crocifisso. Volevo chiederti un chiarimento.
RispondiEliminaConosco poco la doratura a bolo,l'ho provata solo un paio di volte con un pessimo risultato il che mi ha fatto desistere e ho optato sempre per una doratura a missione o ad olio con oro a decalco,ripromettendomi pero' di riprovarci..
Parli di un secodo passaggio di oro, non capisco cosa intendi..rifai la doratura due volte una sull' altra?
e cosa usi per far aderire la foglia al bolo, con cosa lo bagni? grazie mille.Fabia
Ciao Fabia, quando faccio la doratura a bolo di solito stendo due mani d'oro perchè la prima mano non esce quasi mai perfetta, dipende dallo spessore della foglia che usi, se è doppio o triplo puoi avere risultati buoni anche con un solo passaggio, altrimenti ripassi come la prima volta tutta l'icona con un altro strato d'oro.
RispondiEliminaPer bagnare il bolo, uso grappa (anche per il secondo passaggio, quando ribagno l'oro per aggiungervi altro oro).
In ogni caso, anche quando si è esperti, la doratura a bolo può non riuscire, ha molte varianti tra le quali il giusto grado di umidità dell'ambiente nel quale lavori, in una giornata calda e ventilata è sconsigliabile dorare, ottima invece la nebbia e la pioggia. Inoltre se devi lucidare l'oro è importante avere una buona pietra d'agata, purtroppo quando la compri riesci a capire se hai fatto un buon affare, solo dopo averla usata... in ogni caso è bella la doratura a bolo, continua a provarci vedrai che prima o poi avrai buoni risultati.
Un abbraccio! Rosella
Ciao Rosella,
RispondiEliminanel leggere il tuo ultimo post,
mi ha colpito molto il tema;
la vocazione!
In questo tempo, di immagine e visibilità,
è davvero speciale parlarne.
Speciale, come chi si consacra a Dio,
Speciale, come chi ne comunica il suo Amore, Speciale, come chi Ama stare con Lui.
Sono appena tornato, da uno dei corsi di Giovanni e Laura.
Che dire, ( ) io non trovo parole, per questa esperienza vissuta nella preghiera, nel lavoro, nella fraternità delle sorelle che ci hanno ospitato.
I miei migliori auguri a Gabriele, da parte mia, anche se non lo conosco, ma sono sicuro, per la scelta di vita, essere una persona che nella sua umiltà saprà donarsi tutto agli altri.
un caro saluto, Antonio.
Ciao Antonio, mi fa piacere sentirti; i corsi di Giovanni e Laura non deludono mai, sono maestri e soprattutto persone speciali!!!
RispondiEliminaIo inizio la prossima settimana un corso con Giovanni, a Niguarda (MI), non vedo l'ora.
Che resti tra noi, devo ancora gessare la tavola!?!
Un abbraccio!
Ros