Avevo scritto un post bellissimo, uno dei rari intelligenti ed ispirati del mio blog, quando in fase di correzioni finali, prima di stampare la bozza, mi si è cancellato totalmente.
Un’ora del mio tempo sprecata, e l'incapacità di riprodurre quanto volevo dire, come avrei voluto...
Così ho deciso di raccontarvi la verità e pubblicare, come mio solito, una paginetta poco brillante.
In quello precedente (...quello sparito per intenderci) iniziavo raccontando di aver terminato gli schiarimenti, mi lanciavo in un apprezzamento di colori e forme che danno il giusto volume del corpo e la giusta leggerezza dei tessuti, elogiando ancora una volta chi li aveva pensati.
... dopo di che, avendo preso in esame solo l'aspetto pittorico e per niente quello spirituale, facevo un ampio panegirico sulla figura di San Giuseppe, sulla sua difficoltosa paternità, paragonandola a quella di ogni genitore che protegge, fa crescere, giorno dopo giorno, il proprio figlio ma che si scontra con la paura reale del: " Riuscirò a dargli il meglio, ad esserci quando mi necessita, ed a liberarlo, anche da me stesso, quando la vita me lo richiederà?".
Poi cercavo di chiarire quale fosse il famoso dubbio di Giuseppe, affermando che, secondo me, più che di un dubbio mariano: "Mi ha tradito o no?" fosse un dubbio cristologico: "Riuscirò ad essere un buon padre per il Figlio di Dio?".
Tutto questo detto con enfasi e trasporto, augurandomi in questa fase finale (lavorazione dei volti) di riuscire a plasmare nell'icona tutte queste riflessioni trascendenti.
Mentre lo rileggevo ero piena d'orgoglio, finalmente un post edificante, quando per un mio errore di copia-incolla si è cancellato completamente.
…Ora un po' delusa sono qui che sorseggio una tazza di caffè e mi chiedo: "
Che senso ha il mio blog?"
...é dall'aprile scorso che lo scrivo, era nato come una specie di
cronaca del mio lavoro, ma quello che faccio non è così interessante, nè ha sviluppi così inaspettati da poter riempire pagine di post; voleva essere una
vetrina su quello che dipingo e questa funzione la fa egregiamente, ma voleva essere anche un modo di
condividere la mia vita interiore, confrontarsi con altri sul bello d'essere innamorati di Cristo, anche perché io non ho una vita di fede preordinata, fatta di riti prima di dipingere ( digiuni, formule magiche..."
O Divin Maestro, fervido artefice...") meditazioni zen per ricordarmi Chi amo, quando sei innamorata lo sei e basta, non riesci a tacerlo, né a dimenticarlo facilmente.
Mi piacerebbe che, aldilà della banalità di quello che scrivo e l'inadeguatezza di quello che dipingo
, dalle mie icone, dal mio blog e dai corsi che seguo emergesse quest’amore di Dio per l'uomo.
Non credo di riuscirci bene ma è il motivo più profondo per il quale scrivo, dipingo e vivo:
essere una piccola prova dello sconfinato amore che Dio ha per ogni suo figlio.