sabato 24 dicembre 2011

Vergine del Segno: noi, come Acaz o come Maria?

Carissimi amici,
                     non è un buon periodo per il blog, fatico a scrivere un misero post al mese, ad ogni modo volevo porgere, a tutti quelli che passano per questa "stradina virtuale", tanti auguri di Buon Natale.

Lo faccio tramite la Vergine del Segno.




Siamo agli inizi del 700 ac Gerusalemme sta per essere invasa, Isaia chiede al re Acaz un gesto di fiducia nei confronti di Dio,  ma il re vuole contar solo sulle proprie forze, vuole stringere alleanze pericolose con popoli vicini, stenta ad abbandonarsi ed accampa mille scuse, "non voglio tentare il Signore"...Ha ben altro da fare, sembrerebbe dire. 
Acaz ricorda molto la nostra generazione, non chiediamo più segni, non ci abbandoniamo più a Lui, interrompiamo il dialogo, scende il silenzio. Eppure Dio, oggi come allora, non tace, ci invia il segno, un segno sconcertante, un bambino, un Figlio dell'uomo.







Dio si fa piccolo, bisognoso, fragile, per salvare l'uomo. 
Strano vero? Noi avremmo risposto con qualcosa di grandioso, eclatante, definitivo, Dio invece dà un segno che richiede cura, impegno, risposta,  un dono che richiede amore.
L'amore di Dio, infatti, non opprime mai l'uomo, lo coinvolge, è una risposta che rimanda ad un'altra risposta, è una risposta che costruisce un dialogo, é la Vita che, silenziosa, genera altra vita.







Il rovescio della medaglia di Acaz è Maria, lei ha chiesto il Segno, lo ha accolto, e saputo coltivare.
Noi possiamo scegliere di essere Acaz, o Maria, è curioso notare come in entrambi i casi il segno viene concesso, la differenza sta nell'accoglierlo o no, e le conseguenze straordinarie di una tale accoglienza ce le ricorda Giovanni nel suo prologo:
...a quanti però lo hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:

a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.

Un abbraccio a tutti  e BUONE FESTE!!!
                                                  Rosella