sabato 24 dicembre 2011

Vergine del Segno: noi, come Acaz o come Maria?

Carissimi amici,
                     non è un buon periodo per il blog, fatico a scrivere un misero post al mese, ad ogni modo volevo porgere, a tutti quelli che passano per questa "stradina virtuale", tanti auguri di Buon Natale.

Lo faccio tramite la Vergine del Segno.




Siamo agli inizi del 700 ac Gerusalemme sta per essere invasa, Isaia chiede al re Acaz un gesto di fiducia nei confronti di Dio,  ma il re vuole contar solo sulle proprie forze, vuole stringere alleanze pericolose con popoli vicini, stenta ad abbandonarsi ed accampa mille scuse, "non voglio tentare il Signore"...Ha ben altro da fare, sembrerebbe dire. 
Acaz ricorda molto la nostra generazione, non chiediamo più segni, non ci abbandoniamo più a Lui, interrompiamo il dialogo, scende il silenzio. Eppure Dio, oggi come allora, non tace, ci invia il segno, un segno sconcertante, un bambino, un Figlio dell'uomo.







Dio si fa piccolo, bisognoso, fragile, per salvare l'uomo. 
Strano vero? Noi avremmo risposto con qualcosa di grandioso, eclatante, definitivo, Dio invece dà un segno che richiede cura, impegno, risposta,  un dono che richiede amore.
L'amore di Dio, infatti, non opprime mai l'uomo, lo coinvolge, è una risposta che rimanda ad un'altra risposta, è una risposta che costruisce un dialogo, é la Vita che, silenziosa, genera altra vita.







Il rovescio della medaglia di Acaz è Maria, lei ha chiesto il Segno, lo ha accolto, e saputo coltivare.
Noi possiamo scegliere di essere Acaz, o Maria, è curioso notare come in entrambi i casi il segno viene concesso, la differenza sta nell'accoglierlo o no, e le conseguenze straordinarie di una tale accoglienza ce le ricorda Giovanni nel suo prologo:
...a quanti però lo hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:

a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.

Un abbraccio a tutti  e BUONE FESTE!!!
                                                  Rosella


venerdì 11 novembre 2011

icone mignon o iconografo petit?

.
Sapevate che quando un blogger prepara un post prima assembla la bozza?
In un secondo momento, che può durare la frazione di un istante o lunghi mesi di riflessione,  la bozza viene pubblicata e diventa il post che tutti possono leggere.

Questa bozza è stata congelata per quasi un anno, avevo delle remore nel postarla perché, anche se il mio blog è un po' irriverente, questo intervento mi sembrava troppo sopra le righe.
Ora ho deciso di mostrarvela in quanto si è rivelata testimonianza empirica di un fallimento che io interpreto come un buon segno.

Si tratta di un'esperienza banale ma pur sempre vera, leggete:

BOZZA del 9/11/2010

"Giorni fa ho preparato una decina di tavolette piccole, quelle che io chiamo in modo irrispettoso icone mignon; in effetti le icone portatili affondano le loro radici nella storia dell'iconografia bizantina, destinate al culto personale erano di facile trasporto anche durante i viaggi dei pellegrini devoti.







Non credo che ci siano oggi tanti cattolici che viaggiano con la propria icona, forse qualche ortodosso, anche se con i controlli aerei così fiscali, non è facile spostarsi con simili oggetti devozionali.

In ogni caso a me il problema si pone in altri termini: perchè preparare dieci icone così piccole?
Perché è più facile venderle! ...sì, lo so, suona male, non l'ho mai fatto prima d'ora, sempre metto in primo piano il modello che rappresento, lo stimolo che mi da eseguirlo, sia spiritualmente che artisticamente, per questo difficilmente riproduco la stessa icona se non obbligata da incarichi pressanti.
Non mi sono convertita anche io al business delle icone facili ma mi avvilisce mostrare a gente normale, che vuole acquistare un'immagine da regalare ad un amico, delle belle icone a prezzi inaccessibili.
Così ho deciso, senza rinunciare alla qualità, e neppure buttandomi sul lavoro a catena, d'impostare dieci modelli diversi che possano entrare anche nelle case di persone meno abbienti, perché questo è un dilemma irrisolto per chi frequenta l'ambiente: 
perché le icone costano così tanto
 e gli iconografi sono così poveri? "

Banale vero?
Capite la mia riluttanza nel pubblicarlo, cos'è cambiato, perché lo state leggendo?
Perché ho toccato con mano l'impossibilità di dipingere in serie, ogni icona anche se piccola ha una dignità intrinseca che merita rispetto, e per rispetto intendo: tempo di qualità dedicato esclusivamente a quel soggetto.
E possibile portarne avanti più di una ma, arrivati al dunque (schiarimenti, rifiniture e soprattutto incarnato e sguardi) non è più l'iconografo che segue l'icona ma l'icona che modella l'iconografo, migliorandolo, cambiandolo, grazie al rapporto sincero con Colui il quale può fare miracoli anche con così poca cosa, e non mi riferisco alle icone mignon, quanto piuttosto all'iconografo petit.




giovedì 29 settembre 2011

convivenza fraterna senza pretese

Nel post precedente vi accennavo che, tra i molteplici impegni estivi, abbiamo tentato una convivenza fraterna pensata per gli insegnanti della scuola di Busto e le loro famiglie.
Senza pretese, è stato un po' questo il nostro lemma, abbiamo deciso di trascorrere qualche giorno insieme per conoscerci meglio, per programmare il nuovo anno lavorativo, per dipingere e per "studiare".
Ci ha ospitato Mara nella struttura di Desio appartenente alla Comunità del Piccolo Gruppo di Cristo, un posto perfetto, una vera e propria di casa di preghiera,  pensata per accogliere gruppi famigliari e non, dotata di  stanze con bagno, cucina professionale, sale di lavoro e una bellissima cappella... dimenticavo il giardino, fondamentale per i bambini.
Il tutto era auto gestito, ci siamo organizzati abbastanza bene anche perchè eravamo pochi, e i mariti non iconografi, tra i quali il mio, ci hanno dato una potente mano, soprattutto in cucina.
Sinceramente mi preoccupavano un po' i bambini, due miei, e tre di Laura e Giovanni, invece è stato come non averli, si sono subito affiatati, nonostante la differenza d'età.
Quando qualcuno di loro diventava un po' insofferente ed iniziava ad entrare nella stanza di lavoro bastava dire la frase magica "se siete stanchi di giocare fate un po' di compiti" e tutti sparivano come topi inseguiti da un gatto affamato... scherzi a parte sono stati bravissimi!!!




Noi iconografi avevamo portato ciascuno qualcosa da fare, alla mattina ci confrontavamo, poi lavoravamo  fino alla sera, verso le sei del pomeriggio si interrompeva la pittura per dedicarsi alla lettura condivisa di un libro.
La scelta è ricaduta su: LA CHIESA E LE IMMAGINI di Daniele Menozzi
Molto interessante, tocca i momenti salienti della storia iconografica e delle arti figurative dalle origini ai nostri giorni, citando i testi fondamentali che hanno influito su tali mutamenti, noi ci siamo concentrati maggiormente sulla modernità.
Purtroppo il tempo è stato troppo poco e  forse ci saremmo dovuti preparare meglio per ottimizzare questi istanti preziosi, nonostante ciò sono emerse conversazioni importanti e seri scambi d'opinioni... e anche qualche sana risata, com'è nel nostro stile!!!

Inutile dire che pranzi e cene sono stati i momenti di maggior relax. Una cucina semplice, supportata da bocche buone, è la chiave vincente per spazzolare sempre tutto!!! Così è successo!!!

La giornata si chiudeva in cappella con un breve momento di preghiera per salutare Colui che ci aveva riunito.


L'ultimo giorno siamo andati in gita al monastero di San Pietro al Monte,  molto bello anche se un po' faticoso, prima di arrivare alla stupenda basilica romanica lombarda si deve percorrere un bel pezzo a piedi nel bosco



 ...diffidate di chi vi dica che la strada è breve e fattibile, si tratta di una vera salita di montagna, non di quelle estreme ma, per chi non è allenato come me, di tutto rispetto... c'è da dire che non potevamo lamentarci troppo, quando con noi stoicamente avanzava Laura, in cinta di cinque mesi, munita di macchina fotografica, intenta ad immortalare le nostre misere fatiche.
... però arrivati alla meta ne è valsa veramente la pena, se vi capita, andateci, è un posto stupendo.



 "Affreschi, architettura, ornati si intrecciano e si compenetrano in un racconto teologico unitario" come dice bene Carlo Castagna nel suo libro UN MONASTERO SULLA MONTAGNA. Noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere l'autore che ci ha fatto da guida spiegandoci, con dovizia di particolari, ogni bellezza nascosta.



La mattina dopo siamo partiti, felicemente tristi, felici perchè erano stati dei bei giorni, tristi perchè ci dovevamo lasciare... c'era chi già pensava ad un prossimo incontro, tra questi mio marito, quello che non voleva venire... è proprio vero che basta poco per stare bene, e che le cose semplici, fatte con amore, sono le più belle, come questa convivenza senza pretese.

martedì 20 settembre 2011

Corso spezzato

L'estate sta finendo ed urge un bilancio iconografico sulle molteplici attività svolte nella calda stagione: un corso spezzato, una convivenza fraterna, e parecchio lavoro personale.

Procediamo per tappe, in questo post vi parlerò del corso spezzato, quello iniziato a giugno e terminato ora a settembre; luogo: Milano, zona Niguarda, con il mio maestro di sempre, Giovanni Raffa.
Che dire, è stato magnifico, il posto lo conosco benissimo, ho fatto lì il mio primo corso storico; Niguarda mi dà sempre tante gioie e  tanti dolori: è faticoso lo spostamento, ed alla fine l'impegno che ci metto, sommato alla stanchezza, mi consuma veramente tanto, ma ne vale la pena!!!
Quest'anno abbiamo disegnato la nostra icona, costruita ex novo; per me è stato mostruosamente difficile e il risultato alquanto mediocre  ma, capire come ci si muove per dar vita a qualcosa di nuovo, è incredibile.
Non sarò mai contata tra il numero degli artisti che plasmano proprie icone, nonostante questo considero importantissimo sciogliersi nel campo del disegno, anche solo per essere fedeli ai classici o per reinterpretarli correttamente senza fare cavolate.

La prima settimana di giugno l'ho spesa a ricavare il disegno, siamo partiti da una tipologia unica: Madre di Dio del segno, altre immagini potevano aiutarci a sviluppare la nostra icona.
Tra i modelli che ho cercato, due in particolare mi piacevano più di altri: la Madonna del Roveto Ardente del Sinai per la dolcezza dl volto



e questa Vergine in trono come posizione della mandorla e delle mani.




Nella mia testa c'era una tavola grande, affinchè l'icona fosse ben visibile e lo sguardo parlasse a chi la pregava.
Un altro elemento importante era la semplicità del soggetto, non troppe decorazioni, panneggi chiari, forme pulite, sia perchè questo è un po' il mio stile, sia perchè come primo tentativo non volevo eccessive difficoltà.
Purtroppo un'icona semplice non è detto che sia di facile realizzazione, si può cadere nel banale, o meglio nel poco significativo... quello, un po', che è successo a me.

Nel mese d'agosto, ho ripulito il disegno, studiato gli schiarimenti e fatto un'ipotetica prova dei colori.
Poi, via mail, ho mandato lo studio al mastro che mi ha dato il visto buono per procedere su tavola, doratura e campiture comprese.




Nella seconda metà del corso,quella di settmbre, abbiamo lavorato sugli schiarimenti, e sull'incarnato.
Giovanni ci ha insegnato una tecnica usata dai pittori italici fin dal medioevo eseguita dando alla prima campitura un colore verde salvia,ci ha spiegato che, prima del dilagare del sankir russo, parecchie icone erano eseguite con la stessa tecnica non solo nel nostro Paese.
Anche in questo caso il dilemma era se usare questa nuova modalità sulla mia icona per esercitarmi o scegliere quella più indicata al modello, alla fine ho optato a favore della didattica, a scapito dell'estetica, col risultato di aver eseguito un enorme tavola di prova più o meno ben riuscita.

Ora voi vi starete chiedendo perchè consideri questo corso uno dei più validi: per tutto quello che ho imparato e per tutto quello che devo ancora imparare, c'è stato un tempo in cui mi imbarazzava l'essere così indietro rispetto ai miei compagni di lavoro, ora sono felicissima di poter migliorare  grazie a loro, perchè il divertimento non sta nell'arrivare alla meta ma nel gioire percorrendo la strada in buona compagnia!!!!

...Ecco una sbirciatina al mio "percorso" non ultimato:



sabato 23 luglio 2011

Mese di Luglio: gessatura1 doratura 0

*





All'inizio di luglio ho gessato alcune tavole che mi servivano, ed ho sperimentato un nuovo strumento abbinato al mio consueto modo di gessare.


Si tratta di un piccolo rullo che usano gli imbianchini, ero un po' scettica perché la rotellina è spugnosa, veramente ne ho anche una pelosetta, in ogni caso ho optato per la spugnosa.


Come sempre ho intagliato la tavoletta, ed incollato un telo.


Poi ho steso le prime due mani di gesso con il solito pennello, massaggiando  con energia affinché tutti i pori della tela fossero otturati;
è importantissimo questo passaggio per non far fuoriuscire le bollicine.


 se nelle prime due fasi i buchi non spariscono, si trascinano inevitabilmente fino all'ultima mano.


Dopo di che, ho iniziato a sperimentare il rullo, il vantaggio evidente è stato quello di eliminare le strisciate del pennellacio, l'incognita: la spugna che faceva un sacco di bollicine, in ogni caso sulla superficie gessata non restavano pori aperti, mi sono così fidata ed ho proseguito nell'esperimento


... le ultime mani le ho spatolate con il gesso rappreso.
Non ho ancora levigato ma il risultato sembrerebbe molto buono.

Purtroppo il mese di luglio non è stato favorevole per la doratura, l'aveva intuito Sebastian, io avendo una scadenza ho dovuto dorare e brunire; ho sperimentato un nuovo metodo, suggerito da Giovanni, che altera leggermente i tempi, l'agata scorreva bene ma l'oro è rimasto solcato, non graffiato, solcato, forse ho esagerato con lo strato di bolo... troppo spesso?
Chi lo sa, con l'oro non ci sono certezze!


Nel tentativo di migliorare mi sono accanita sulle tavolette di prova
... ma l'oro ha una specie di vita propria e prima o poi si vendica se lo tratti male ... così è stato!
La doratura della Vergine l'ho dovuta scartavetrare  fingendo un effetto anticato ...no coment!




...per quanto riguarda il Pantocrator, dopo tutto si tratta di uno studio del volto, chiuderò un occhio sull'aureola "orrorosa".
Per il momento è tutto, vi lascio con qualcosa di finito, buone vacanze ai più fortunati!

venerdì 15 luglio 2011

Addio Mirko, ricordati di noi!


*




Oggi la nostra comunità ha salutato per l'ultima volta Mirko, strappato alla vita a soli 17 anni da un pirata della strada.
Non oso pensare che dolore abbia lasciato nel cuore di sua madre se anche a noi, che lo conoscevamo appena, manca così tanto.

Non credo ci sia nessun disegno divino nella morte di un ragazzo così normale ma nello stesso tempo così speciale.

Dio non interviene fisicamente nella nostra vita terrena (anche se alcuni lo pensano) altrimenti avrebbe spostato Mirko da quella maledetta strada, sarebbe bastato così poco, un leggero ritardo, o un provvidenziale anticipo... coincidenze che fanno la differenza, che cambiano il lutto in danza.

Eppure sono convinta che  Dio, sua Madre, e i Santi in Cristo ci possano aiutare a superare tanto dolore.
Credo che solo Dio Padre, che ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio, possa concedere un po' di pace alla mamma di Mirko.
Credo e voglio credere che Dio soffra con noi, che sia attento ad ogni nostra lacrima.


Non so perché non intervenga, forse in nome di quella libertà, che ad ogni uomo concede;
libertà così preziosa per poterLo scegliere ed amare senza costrizioni,  ma così pericolosa, nelle nostre mani, da trasformarla, troppo spesso, in decisioni sbagliate che calpestano fratelli innocenti.

Mi piace pensare che si dispiaccia nel non farlo, mi piace pensare che ci sussurri: 

"Vorrei ma non posso, perché il mio regno non è di questo mondo, in ogni caso vi sto vicino, vi consolo e vi do la forza di continuare e quando arriverete da me, la mia casa sarà in festa per voi, allora ogni dolore sparirà, asciugherò ogni vostra lacrima e capirete che è stato solo un viaggio faticoso, preludio di una meravigliosa meta".

I ragazzi dell'oratorio feriale, dedicando l'ultima settimana a Mirko, hanno scritto:
CIAO MIRKO,
LA TUA GIOIA E IL TUO ENTUSIASMO ACCOMPAGNINO ANCHE QUEST'ULTIMA SETTIMANA DI ORATORIO ESTIVO
RICORDATI DI NOI!.
Io mi unisco a loro affinchè ogni momento della nostra vita sia ben speso, anche in suo onore.

mercoledì 29 giugno 2011

Madre di Dio Eleusa di S. Salvatore in Chora

*




Volevo mostrarvi l'ultima icona che ho dipinto.
Il soggetto lo conoscete molto bene perchè è apparso più volte a causa della pedana d'appoggio.
In questa versione, ho inquadrato il modello diversamente riducendo la figura per realizzare un'icona più piccola e maneggevole da regalare alla figlia di una mia cara amica che si sposa tra qualche giorno.




L'ho riproposto al blog perché ho cambiato il colore del manto della Vergine, forse è più vicino all'originale, che ne dite? 
Certo non è facile giudicare un lavoro dalle foto che pubblico, vedere l'immagine dal vivo ha sempre un fascino speciale (nel bene o nel male...).


Ad ogni modo spero tanto che nella vita di Sara ed Andrea traspaia la presenza di Dio, dolce e discreta come  rappresenta questa immagine, perchè Dio quasi mai si cela nei venti impetuosi, o nei terremoti rimbombanti, il più delle volte ci passa accanto come una brezza leggera che rischia di scivolare via senza essere notata (1Re 19).
Che il soffio dello Spirito, presenza insistente ma mai invadente, possa sempre accompagnare questa giovane coppia affinché l'amore, che tra qualche giorno celebreranno, diventi segno del Suo amore per l'umanità.

giovedì 16 giugno 2011

AUGURI GABRI!!!

*


*

Domenica scorsa la nostra parrocchia si è vestita a festa per celebrare la Prima Messa di un suo carissimo figlio: Don Gabriele Margutti.


Gabri, è sempre stato un ragazzo speciale, solare, vero, e devo dire che, anche in questa occasione solenne, è prevalsa la sua semplicità e nobiltà d'animo.
Hanno concelebrato una decina di presbiteri, l'omelia l'ha tenuta, su richiesta del festeggiato, Don Fabio, un giovane Sacerdote che ha servito l'oratorio di Vaprio per qualche anno, il tono era fraterno e molto partecipato, si percepiva quel vincolo di carità che dovrebbe aleggiare su ogni comunità cristiana:
 "Guardate quanto si amano!"
esclamavano i pagani nel vedere i primi seguaci di Cristo... anche domenica mi è venuta alla mente quella espressione mentre osservavo l'altare circondato da fratelli in rosso ( ...era Pentecoste!).
Persino io , che per chi mi conosce rasento il limite della cattolicità, in quel gruppo di presbiteri riuniti per celebrare l'Eucarestia, non vedevo un clero gerarchico altisonante, ma un pugno di pastori pronti a servire;
e Gabriele, primo fra tutti, nei suoi ringraziamenti finali non ha dimenticato proprio nessuno:
i genitori, gli amici, presenti e passati, le autorità locali, ma anche la suora che gli aveva stirato la veste, o la ragazza che aveva ideato il disegno della sua immaginetta.

Carissimo Gabri, ti auguro di compiere nella tua vita di Sacerdote, ma soprattutto nella tua vita di cristiano, quello che hai scelto come lemma :
"Vostro servitore per amore di Gesù" (2Cor4,5)
...e per chi non avesse compreso bene, sul retro della stessa si può leggere la preghiera di Madeleine Delbrel

"Se dovessi scegliere
una reliquia della tua Passione
prenderei proprio quel catino
colmo d'acqua sporca.
Girare il  mondo con quel recipiente
ed ad ogni piede cingermi dell'asciugatoio
e curvarmi giù in basso,
non alzando mai la testa oltre il polpaccio 
per non distinguere i nemici dagli amici
e lavare i piedi del vagabondo,
dell'ateo, del drogato,
del carcerato, dell'omicida,
di chi non mi saluta più,
di quel compagno per cui non prego mai in silenzio,
finché tutti abbiano capito nel mio il tuo Amore"

Grazie Gabri, che si possa compiere tutto questo nella tua e nelle nostre vite.
Con affetto!!!!
Rosella

PS: il Pantocratore che vedete all'inizio del post, è un incarico che ho eseguito per Gabriele; un regalo di una sua cara amica per questa occasione.

mercoledì 1 giugno 2011

Giuseppe il giusto


 *






 Ho finito l'icona di San Giuseppe e volevo presentare il lavoro con qualche pensiero profondo, ero a caccia di una poesia patristica che acclamasse il Santo senza scadere in pietismi banali, oppure pensavo di citare semplicemente il Vangelo di Matteo, ma avete presente come è asciutto e poco poetico il capitolo in questione?
Tra la genealogia e il sogno di Giuseppe resta poco spazio per la poesia, ho deciso quindi di affidarmi agli esegeti che non deludono mai (non che la Sacra Scrittura o la patristica siano superati, il più delle volte però si apprezzano di più se spiegati e contestualizzati).













 Bruno Maggioni, nel suo libro il Racconto di Matteo, a proposito di Giuseppe, nominato giusto, ci propone una delle interpretazioni possibili : "Giuseppe è giusto perché, constatando una presenza di Dio, una economia superiore, si ritira difronte ad essa senza pretese; "giusto" ha così il senso tipico di Matteo cioè accettazione del piano di Dio anche là dove esso sconcerta il proprio".













Ecco perché l'icona di Giuseppe parla ad ogni credente, perchè giusto è il cristiano che riesce a mediare i propri piani con quelli del Signore, accettando di scrivere una storia nuova fatta a quattro mani, quelle dell'uomo, che si abbandona, e quelle del suo Dio, pronto ad accoglierlo.

martedì 24 maggio 2011

Criticate liberamente!?!

*





Sarei tentata di dirvi "Criticate liberamente"... ma poi c'è chi se ne approfitta...
...e non mi riferisco né a Sebastian, né ad Antonio da Taranto.
Scherzo!!!
Ancora grazie per seguirmi e consigliarmi!
Un abbraccio a tutti!!!
Ora mi concentro su San Giuseppe che l'ho lasciato un po' in disparte.
A presto!

lunedì 23 maggio 2011

Amore e rispetto


 Vi mostro il risultato finale di questa complessa ristrutturazione, frutto della preziosa collaborazione tra il proprietario del blog e i suoi lettori più devoti...veramente altri leggono il blog, me l’hanno segretamente confidato, ma non commentano, hanno vergogna, non capisco il perché, dopo le cavolate che scrivo, chiunque dovrebbe sentirsi libero di intervenire in questo spazio...forse è di questo che si vergognano!?!.
Imbarazzo a parte, veniamo alle foto:






Mi sembra un buon risultato, che ne dite?
Quando l'avevo eseguita, un paio d'anni fa, mi ero concentrata sui visi, sui panneggi, non dando importanza a dettagli come questi, invece, una delle tante cose che l'iconografia ci insegna, è che la pazienza, la costanza e la dedizione vanno messi in ogni fase, e in ogni dettaglio, perché nell'iconografia, come nella vita, ogni momento è importante, ogni attimo del nostro tempo è da riconsegnare a Dio, e soprattutto ogni persona con la quale entriamo in contatto è immagine di Dio, non ci sono momenti, o individui da privilegiare, perché in ogni istante, o in ogni persona si può celare un incontro inaspettato con il Dio Vivente.

É un po' come il corpo mistico di Cristo, nella metafora di San Paolo, se una parte è malata o sofferente, tutto il corpo ne risente.
Così quando si dipinge un'icona, non ci sono parti meno importanti che si possano fare frettolosamente, persino la gessatura richiede tempo e attenzione, poi il risultato non importa, può essere anche imperfetto, anzi mi auguro che lo sia perché un'eccessiva perfezione porta solo a un atteggiamento superbo, invece, una cura in quello che si fa, denota, amore e rispetto, due caratteristiche inseparabili dell'iconografo nei confronti della sua icona, e del cristiano nei confronti del suo prossimo.
Un saluto a tutti, soprattutto ai silenziosi….






giovedì 19 maggio 2011

Fare, disfare,...e rifare

Premesso che se anche mi direte il contrario non scrosterò più la base di questa storica icona, che ne dite della modifica?
Vi ricordate com'era?
Non mi convinceva la piattaforma, né per la geometria, né per il colore





Ho così deciso di togliere il piedistallo e fare una base omogenea che segnasse l'orizzonte.
In famiglia ci sono state diverse reazioni, da mia figlia Sandra , che ha apprezzato calorosamente il cambiamento ( probabilmente perché le piaceva l'idea dell'effetto spugnato) a mia figlia Eva che, all'entusiasmo di sua sorella, ha esordito dicendo "Che schifo!!!", spero si trattasse della solita rivalità tra sorelle e non di un giudizio artistico.
Voi che ne pensate? Sinceramente non mi offendo.



Mentre stavo caricando le foto sul post (prima preparo lo scritto, poi carico le foto, ed in fine pubblico) vedendo chiaramente il prima ed il dopo mi sto pentendo amaramente, credo che rifarò la base... accidenti!!! Un'intera mattinata buttata via per niente... ed il lavoro che mi aspetta... con tutto quello che ho da fare...
Pazienza, una volta mi piaceva scrostare e rifare... sì, una volta!!! :(   :'(

venerdì 6 maggio 2011

Schiarimenti ...e chiarimenti

Avevo scritto un post bellissimo, uno dei rari intelligenti ed ispirati del mio blog, quando in fase di correzioni finali, prima di stampare la bozza, mi si è cancellato totalmente.
Un’ora del mio tempo sprecata, e l'incapacità di riprodurre quanto volevo dire, come avrei voluto...

Così ho deciso di raccontarvi la verità e pubblicare, come mio solito, una paginetta poco brillante.
In quello precedente (...quello sparito per intenderci) iniziavo raccontando di aver terminato gli schiarimenti, mi lanciavo in un apprezzamento di colori e forme che danno il giusto volume del corpo e la giusta leggerezza dei tessuti, elogiando ancora una volta chi li aveva pensati.







... dopo di che, avendo preso in esame solo l'aspetto pittorico e per niente quello spirituale, facevo un ampio panegirico sulla figura di San Giuseppe, sulla sua difficoltosa paternità, paragonandola a quella di ogni genitore che protegge, fa crescere, giorno dopo giorno, il proprio figlio ma che si scontra con la paura reale del: " Riuscirò a dargli il meglio, ad esserci quando mi necessita, ed a liberarlo, anche da me stesso, quando la vita me lo richiederà?".

Poi cercavo di chiarire quale fosse il famoso dubbio di Giuseppe, affermando che, secondo me, più che di un dubbio mariano: "Mi ha tradito o no?" fosse un dubbio cristologico: "Riuscirò ad essere un buon padre per il Figlio di Dio?".

Tutto questo detto con enfasi e trasporto, augurandomi in questa fase finale (lavorazione dei volti) di riuscire a plasmare nell'icona tutte queste riflessioni trascendenti.
Mentre lo rileggevo ero piena d'orgoglio, finalmente un post edificante, quando per un mio errore di copia-incolla si è cancellato completamente.

…Ora un po' delusa sono qui che sorseggio una tazza di caffè e mi chiedo: "Che senso ha il mio blog?"

...é dall'aprile scorso che lo scrivo, era nato come una specie di cronaca del mio lavoro, ma quello che faccio non è così interessante, nè ha sviluppi così inaspettati da poter riempire pagine di post; voleva essere una vetrina su quello che dipingo e questa funzione la fa egregiamente, ma voleva essere anche un modo di condividere la mia vita interiore, confrontarsi con altri sul bello d'essere innamorati di Cristo, anche perché io non ho una vita di fede preordinata, fatta di riti prima di dipingere ( digiuni, formule magiche..."O Divin Maestro, fervido artefice...")  meditazioni zen per ricordarmi Chi amo, quando sei innamorata lo sei e basta, non riesci a tacerlo, né a dimenticarlo facilmente.

Mi piacerebbe che, aldilà della banalità di quello che scrivo e l'inadeguatezza di quello che dipingo, dalle mie icone, dal mio blog e dai corsi che seguo emergesse quest’amore di Dio per l'uomo.

Non credo di riuscirci bene ma è il motivo più profondo per il quale scrivo, dipingo e vivo: essere una piccola prova dello sconfinato amore che Dio ha per ogni suo figlio.

giovedì 5 maggio 2011

Campitute trasparenti

La trasparenza nel colore è un concetto molto importante, anche se di difficile spiegazione.
Trasparente si oppone a piatto, compatto, impermeabile alla luce.
Un colore è trasparente quando la luce riesce a penetrare i vari strati facendo riflettere i granelli di pigmento usati nella composizione del colore stesso.
Ecco perchè, soprattutto in fase di campitura, è molto importante raggiungere la giusta intensità attraverso più strati diluiti, piuttosto che attraverso un unico strato pesante e coprente.
Se non avete capito niente, è normale, perchè la trasparenza non si capisce, si intuisce dipingendo (oppure sono io che mi spiego male, molto probabile!).
L'icona che sto realizzando (San Giuseppe con Bambino) si presta molto allo studio delle trasparenze, anche perchè Laura, l'autrice, é una Maestra, con la M maiuscola in questa ricerca, quasi tutte le sue icone sono realizzate attraverso gradi di trasparenza perfetti.
Io avevo sotto gli occhi il risultato finale ed ho cercato di ricostruire le fasi cromatiche sottostanti, ma vediamo alcuni esempi:




Per quanto riguarda la veste blu, sicuramente si è usato lapislazzuli ma vedevo anche alcune note calde tendenti al giallo ed al verde, ho così pensato di fare più strati composti da ocra gialla , terra verde, nero, per velarli successivamente con vari strati di lapis.




Per quanto riguarda il manto giallognolo, ho iniziato con ocra gialla e nero, poca terra verde e forse una punta di rosso ercolano, non mi ricordo bene (non trascrivo mai i colori che faccio ed ho una pessima memoria), anche in questo caso ho velato con lapis ma una sola volta.



La veste del Bambino l'ho ottenuta con un colore velatissimo composto da ocra gialla chiara, bianco zinco, leggermente sporcato di nero e terra verde, ho velato anche qui, una volta con lapis, ed ho ripreso le ombreggiature del camicino con lapis puro dando in alcune parti la tonalità azzurra che vedete.
Adesso è ora di lasciare il blog e mettermi al lavoro, a presto!!!!