mercoledì 29 dicembre 2010

Un angelo per un'amica

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Eccomi finalmente dopo più di un mese di silenzio, non ho lasciato l'iconografia, anzi mi occupa così tanto tempo da non riuscire ad aggiornare più spesso il blog.
Poco male, anche se lo considero un "diario" delle mie vicissitudini iconografiche non sento l'obbligo di aggiornarlo ogni giorno.
Durante queste vacanze natalizie, il ritmo si è un po' disteso e ne approfitto per pubblicare un nuovo post dedicato ad una mia carissima amica, Claudia ed all'angelo che per lei ho terminato in questi giorni.






L'avrete riconosciuto, è l'Arcangelo Michele di Rublev.
Suona banale se dico che Rublev è il mio iconografo preferito?... e suona scontato se affermo che è da pazzi e forse presuntuosi riprodurre le sue icone?
Nonostante ciò un po' tutti lo facciamo, chi meglio e chi peggio, che Andrej ci perdoni!!!!
In ogni caso sono sicura che la mia amica sarà felice di ricevere questo regalo natalizio, anche se con qualche giorno di ritardo, non perchè perfetto, ma perchè fatto col cuore.
Ne approfitto per augurare a tutti buone feste e Buon Anno.
Un abbraccio!!!
Rosella

martedì 2 novembre 2010

L'Annunciazione

Finalmente sono riuscita a terminare questa icona su due tavole che vi avevo presentato qualche mese fa, vediamola insieme:


Sicuramente avrei potuto curare meglio i dettagli, ma ero decisa a terminarla ed ho accolto anche i miei limiti senza troppi problemi.
Nel complesso sono soddisfatta, mi sembra bella l'armonia dei colori; io che di solito tendo ad essere molto tenue negli stacchi cromatici e nelle grafie, qui ho peccato al contrario ma mi è piaciuto il risultato finale, che ne dite?
Guardatelo più da vicino:











Per quanto riguarda gli incarnati,dopo aver dipinto il sankir, ho raggiunto i volumi con un colore molto chiaro su di una base calda (a modi zombi); sono arrivata all'intensità che volevo grazie a velature, arrossamenti e riprese di luce , vi mostro alcuni passaggi:





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Vi lascio in attesa di critiche costruttive!!!!!

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mercoledì 20 ottobre 2010

Lo studio dei panneggi


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Molto spesso, nel nostro ambiente, si sente parlare dell'importanza del disegno.
Tra gli iconografi c'è chi dipinge discretamente ma non sa disegnare, non parlo di creare per forza un'icona nuova, soprattutto quando si è alle prime armi, il rischio è di commettere seri errori interpretativi, storici ed estetici, piuttosto mi riferisco all'importanza di capire quello che stiamo facendo.
Anche quando si copia un modello, o si ricostruisce un'immagine antica, o anche quando semplicemente si trasferisce lo studio di un maestro sulla propria tavola, è essenziale decifrare il ragionamento che soggiace ad una scelta grafica di linee, luci e volumi che ci permettono  d'ottenere quel dato risultato.
In altre parole , capire è vitale per interpretare in modo intelligente e non becero la nostra icona.
Chi segue il mio blog sa che non faccio spesso pubblicità ai miei maestri, ne alla scuola che frequento, ma in questa occasione non posso tacere l'ottimo lavoro che sta portando avanti Antonio De Benedictis introducendoci, con la sua alta pedagogia, nel mondo del disegno iconografico.
Mi riferisco al corso d'approfondimento che è appena terminato a Busto, è ormai da tre o quattro anni che questi incontri sono offerti agli allievi che vogliono migliorare seriamente.
Dopo un'introduzione al disegno iconografico, nel 2009  abbiamo affrontato lo studio delle mani, e quest'anno lo studio dei panneggi.
Durante i tre giorni di "lavoro forzato" il tempo vola, il materiale è denso, ogni tanto la mente fuma, c'è chi si prende un'aspirina e chi scoppia in risate insensate e nervose; è normale, troppa attenzione fa questi scherzi, ma non ci si deve dimenticare che si tratta di un trampolino di lancio per continuare ad esercitarsi nel corso dell'anno ...e della vita.
Abbiamo cercato di capire come si formano le pieghe di un panneggio, l'importanza del grafismo nelle nostre icone,il rispetto dell'anatomia sottostante, perchè Dio si è fatto uomo e non uno scherzo della natura, come ci suggeriscono alcune icone mal eseguite.
In fine abbiamo affrontato gli schiarimenti  dei panneggi addentrandoci nel complesso argomento della concezione del volume e dei punti luce nell'iconografia.
Il risultato: è una voglia immensa di disegnare, di capire, di sviscerare le immagini...era da tanto che non mi sentivo così felice di dover affrontare un argomento; Antonio riesce a darti la carica per studiare, l'interesse per approfondire e soprattutto il metodo con cui farlo.









Questi sono due esercizi che ho fatto durante il corso, non ve li mostro perchè ben riusciti, anzi, sono qui per ricordarmi quanta strada debba ancora fare, anche se oramai mi sto convincendo che il bello è camminare , non arrivare!!
A presto e buon lavoro a tutti!!!

lunedì 27 settembre 2010

"Chi ha visto me ha visto il Padre" 3° Convegno Nazionale degli iconografi

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Eccomi di ritorno da quello che è stato un intenso viaggio, corto nel tempo ma denso di contenuti ed "effetti collaterali"; una corsa contro il tempo tiranno, nella speranza di assorbire il più possibile da quel peculiare mando di amanti dell'iconografia, nuovi ed antichi.
Dare volto a personaggi storici come Paolo Orlando, Fabio Nones e conoscere mitiche figure femminili come Raffaela D'Este, Claudia Rapetti, Luisa Sesino, Luciana Maria Mirri , e Maria Giovanna Muzj, che a mio parere hanno dominato la scena del convegno, è stato intellettualmente arricchente ma, soprattutto, umanamente e interiormente sconvolgente.

Credo che tutti i nuovi arrivati si siamo sentiti piccolissimi, però per me è stato un po' più difficile, è da tempo che lo Spirito sta vagliando, come si suol dire, la mia vocazione d' iconografa, non sul piano professionale (tutto va fin troppo bene) ma sul piano ontologico.
 Qualcuno tra i relatori ha detto che scrivere icone ti trasforma, che tu lo voglia o no, io aggiungo che chi vede Lui, vede (dipinge, rappresenta) il Padre, e quando sei guardato da Dio, nell'icona che stai in modo impreciso abbozzando, la vita ne esce trasformata.
In questi giorni mi sono sentita come Giacobbe che lotta contro Dio, più che come Elia che riconosce Dio nella leggera brezza;  indubbiamente Dio c'era, e aleggiava su quella "casa" che ci ospitava.
 La reazione immediata è stata la fuga, o come dico spesso : ma chi me lo fa fare. In ogni caso, che si tratti di lotta o di vento rispettoso del più piccolo dettaglio umano, la conclusione è una sola: non si può sfuggire, perchè non siamo noi che cerchiamo Lui ma è Lui che cerca noi, e quando ti cerca, finchè non ti ha trovato,  non desiste.

 In quella sede ho capito che devo fare un cammino  di conversione, verso Dio, ma soprattutto verso la sua Chiesa, intesa come ecclesia, assemblea, comunità, ma ho anche capito che le icone possono aiutarmi a compiere questo difficoltoso ritorno, che non so come, ne quando, inizierò; di una cosa sono certa, culminerà nell'abbraccio misericordioso del Padre.

Questo mi porto a casa ...e vi assicuro che per me, non è poco!!!!
Grazie a tutti quelli hanno reso possibile questo incontro, organizzandolo, esponendosi, e soprattutto pregandolo.

PS per la mia amica Marcella: ricordati quello che mi hai promesso!!!!!!!!!!!!!!

domenica 19 settembre 2010

Aggiustare il tiro




Mostra immagine a dimensione intera






Cari amici del Blog,
la funzione principale di questo spazio nel web è documentare le esperienze positive e negative che mi stanno aiutando a diventare un'iconografa.
In uno dei miei primi post avevo fatto notare come non ci fosse una scuola ufficiale, un concorso statale, un diploma o laure da conseguire per intraprendere questa vocazione-professione.
L'unica soluzione è affiancarsi a maestri seri (e in Italia ce ne sono) che ti aiutino a migliorare.
Con questo spirito, qualche anno fa, ho chiesto ai miei insegnanti di seguirli in qualità di assistente.
Da quanto ho capito, indagando qua e là, il ruolo d'assistente è un po' indefinito:
* c'è il maestro che chiede aiuto ad un allievo perché ha corsi molto impegnativi (non è stato il mio caso)
* e c'è l'allievo che chiede al maestro di poterlo seguire per imparare meglio (questo è il caso mio!!!!).
Quindi, o aiuti, o impari, o entrambe le cose... ma non nessuna delle due!!!
L'ultima assistenza che ho fatto è stata un po' fallimentare (troppi i maestri, troppo poco quello che si poteva fare) imparare s’impara sempre, anche solo osservando ma, a quarant'anni, con una famiglia trascurata alle spalle, hai bisogno di qualcosa di più della semplice osservazione per non sentirti in colpa per quello che stai facendo.
In somma bisogna aggiustare il tiro, io ho già in mente come fare, spero che accettino la mia proposta, vi terrò aggiornati.

A presto!!!!



PS: tra qualche giorno vado a Roma per il Convegno degli iconografi...poi documenterò le mie impressioni.
Ho tanta bella gente da conoscere, e vecchi amici da rivedere...le premesse sembrerebbero buone!!!

lunedì 9 agosto 2010

La Sacra Famiglia




Ho appena finito il Crocifisso ed il mio primo istinto è quello di continuare l'Annunciazione ma sono troppo stanca ed ho bisogno di altro, così decido di metter mano alle campiture di un'icona più grande: inizio a lavorare sulla Sacra Famiglia
Mi rilassa eseguire questi primi passaggi: i colori, la simbologia, l'armonia del disegno, delle forme...
Per i panneggi della Vergine scelgo la simbologia classica: blu su porpora
Per il manto e la veste di San Giuseppe voglio  riprendere i colori dei due angeli della Trinità.
Mi piace pensare a Giuseppe come alle figure dell'AT ( Re, Profeti, Sacerdoti) "investiti" per poter compiere una speciale missione. L'ho "rivestito" dei colori del Divino per poter essere, lui stesso, immagine di questo divino .





Per la veste del Cristo ho scelto un tono verde trasparente, colore che richiama la trascendenza ma anche la vita, in quanto Portatore della Vita Vera.
Quando ho terminato l'icona decido di delimitarla da un bordino un po' particolare che richiama la simbologia del Cielo e della Terra.
La Terra è rappresentata dal bordo, più pronunciato verso il basso e diviso in quattro linee dai colori "argillosi", il 4 è il numero "terrestre" ed "umano" per eccellenza, ricorda gli elementi (aria, acqua, fuoco e vento), le direzioni (nord, sud, est, ovest)...






Il Cielo è simboleggiato dalla semisfera posta nell'alto della tavola, semisfera aperta da raggi che scendono sul mistero della Sacra Famiglia; il cielo si apre alla Terra nel Dio fatto uomo, da notare la sfera divisa in 3 parti, numero divino, sempre nell'alto, 3+4 si uniscono nel 7 numero della pienezza.




...Prendete tutto con le pinze, c'è poco di "canonico" ma l'icona della Sacra Famiglia è una composizione tardiva che si presta a nuove letture.




...é stato edificante realizzarla, mentre dipingevo  mi sono sentita coinvolta in questa particolare armonia, e anche mio marito,che non impazzisce per le icone, quando l'ha vista terminata mi ha chiesto di tenerla per noi e di cercare un posto speciale dove riporla.
Bello da parte sua!
Penso che anche lui, osservandola,  si sia sentito parte di quella stessa armonia, modello di ogni famiglia pienamente umana.







mercoledì 28 luglio 2010

GIOVANNI 3,16




DAL VANGELO DI GIOVANNI

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Dio
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 ha tanto amato il mondo
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da dare il suo Figlio unigenito





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perchè chiunque creda in lui non muoia
ma abbia la vita eterna
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mercoledì 14 luglio 2010

Prendere il toro per le corna

In spagnolo c'è un'espressione che si usa spesso: PRENDERE IL TORO PER LE CORNA.
Certo applicata all'iconografia sembra un po' irriverente, ma rende l'idea.
PRENDERE IL TORO PER LE CORNA significa affrontare la situazione pur difficile che sembri; è lo stato d'animo che si prova quando, tornati da un corso, ci si deve rimettere al lavoro.
C'è chi supera il "blocco" nel giro di poco tempo (io sono una di questi) e chi non lo supera mai, aspettando il prossimo corso prima di riprendere un pennello.
So che il tempo non aiuta e gli impegni lavorativi e famigliari sono tanti ma bisogna PRENDERE IL TORO PER LE CORNA e superare l'ansia iniziale.
Più l'icona è bella e complessa più il timore si fa tangibile: è il caso della Croce di Giunta.

In questo post vi mostro gli interventi che devo ancora fare e nel prossimo il risultato dei ritocchi finali.

Primo: l'incarnato del Cristo, ho lavorato molto durante il corso per ottenere uno sfumato buono, ma una volta a casa mi sono accorta che le ultime luci si erano smorzate, colpa del bianco zinco che tende a sparire... così le dovrò riprendere






Secondo: terminare i due dolenti.
Nel caso di Giovanni devo terminare volto e capelli, nel caso di Maria, ultimare il viso e fare emergere meglio le luci sul manto, sono tutte un po' piatte.





 
Terzo: barba e capelli del Cristo, finirli e definirli con cura



Quarto : finire il perizoma


                            


Quinto: le conchigliette, degne di un capitolo a parte solo per loro, che ovviamente vi risparmierò



non sono bellissime, è l'esempio che ha fatto Giancarlo sulla mia tavola!!!!
Certo lui ne ha fatte due ...io dovrò farne duecento!!

Sesto: le rifiniture. Il monte con il cranio, la scritta e la grechina geometrica (che possiamo intravedere sotto le conchiglie)






Dimenticavo, come mi ha fatto notare il maestro, le croci italiche di questo periodo non hanno bordino delimitante, ma io che non lo sapevo ho inciso tutto il contorno, così, come se mi mancasse lavoro, dovrò persino dipingere il bordino.

... che dire...menomale che non ho il dischetto con il Pantokrator.

Si, scrivere icone non è un lavoro rilassante, come pensano alcuni, ma è un immenso privilegio stare con una così sublime compagnia!!!!!

venerdì 9 luglio 2010

Sovere

Sovere è un bellissimo paesino a pochi passi dal lago d'Iseo, ogni anno in estate il gruppo iconografico guidato da Giancarlo Pellegrini tiene un corso intensivo di una decina di giorni.



I soggetti studiati erano due: per un gruppo, la Madre di Dio Jakromskaja seguiti dal maestro Aleksander Stal'nov, per il secondo il Crocefisso di Giunta Pisano guidati da Giancarlo stesso.
Chi ha letto i post precedenti avrà visto la mia lotta con la doratura della croce e il mio timore dell'ignoto (nuovo gruppo, nuovo posto, nuovo maestro...).
Ora che sono tornata posso affermare che erano dubbi infondati, la bellissima esperienza ha spazzato via, fin da subito, ogni minimo timore!!!!

I compagni d'avventura erano splendidi, veneti, trentini, romani,padani, romagnoli, umbri, toscani, russi ,ucraini, spagnoli... sembrava di assistere alla pentecoste, anche perché tutti parlavano la propria lingua, anzi meglio dire il proprio dialetto, ma ci si capiva perfettamente.
Non ho percepito alcuna rivalità nonostante venissi da una diversa scuola, forse perchè Giancarlo e Giovanni Raffa si stimano e rispettano a vicenda pur avendo intrapreso percorsi diversi.
Ma la vera sorpresa è stato conoscere alcuni fratelli delle Famiglie della Visitazione prima tra tutti l'instancabile Suor Maddalena (organizzatrice-assistente) .
Con loro abbiamo pregato, vissuto, da loro siamo stati ospitati in semplicità e generosità, abbiamo condiviso i nostri pregi e i nostri difetti. Mi è piaciuta  molto l'idea della lettura continuata della Bibbia, senza alcuna censura; una vera benedizione il commento alla Parola del loro fondatore che, per una fortuita coincidenza, abbiamo conosciuto; per chi volesse saperne di più ho inserito il loro indirizzo-blog  www.famigliedellavisitazione.it/dblog

...Persone strane? Si,  nei corsi d'iconografia ce ne sono sempre, ma a Sovere la percentuale di persone straordinarie era veramente alta!!!!
Speriamo di poterci ritrovare la prossima estate. Quanto a me, per il momento continuerò con gli ultimi dettagli della mia icona perché, come ci ha detto Giancarlo il primo giorno, "Lo scopo del corso non è finire l'icona ma imparare " ed io l'ho seguito meticolosamente lasciando l'icona incompiuta.
Ecco le  immagini!
Grazie ancora a tutti!!!!! un bacio ed un abbraccio forte!!!!




sabato 26 giugno 2010

Le campiture

Giugno è agli sgoccioli e le icone estive iniziano a prendere colore.
Per il momento mi sto concentrando sull'Annunciazione.


Ho steso le campiture cercando di mantenere una certa trasparenza del colore, per quanto riguarda i toni, preferisco non esagerare nei contrasti facendo prevalere l'armonia delle tinte.







Che ne dite dell'architettura dietro la Vergine? Stona? é troppo piccola?
Sono aperta a suggerimenti e critiche costruttive
Ve le mostro insieme...






venerdì 18 giugno 2010

La doratura è dura ma a me non fa paura!!!

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...Non fa paura perché metto in conto che mi uscirà comunque male!!!
In effetti anche questa volta non mi sono smentita, ho commesso due errori, il primo è stato quello di dorare due icone nello stesso giorno, dovevo anche punzonarle e mi è sembrato veramente lungo, il secondo è stato quello di stendere il bolo con un pennello sbagliato, ora vi mostro le immagini e comprenderete meglio.





 Dopo aver steso il bolo ho seguito il consiglio della mia amica Marcella e ho lucidato il bolo con l'agata solo nelle parti che in seguito avrei brunito





...e fino a qui sembrava che tutto funzionasse...anzi sembrava veramente bello.



poi ho iniziato a dorare... e anche questa fase sembrava procedere bene



ma quando ho tolto l'oro in eccesso, dopo il primo passaggio, ho visto le tracce delle pennellate date con uno strumento troppo duro, ovviamente sono andata avanti accettando il mio destino...

- secondo passaggio d'oro 
- brunitura
- punzonatura
il tutto in una maratona di...quasi 24 ore















tutto sommato, guardandole con la giusta luce...  la giusta distanza... senza occhiali se siete miopi, non sono per niente male e come dice il detto, saggiamente applicato alla doratura:CHI SI ACCONTENTA GODE!!!!



giovedì 17 giugno 2010

Risposta ad un lettore anonimo

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Ieri mi ha scritto una persona chiedendomi come realizzo il disegno sulla tavola, siccome desiderava una spiegazione semplice mi è subito venuto in mente di ricorrere alle immagini.

Premetto che c'è più di un modo per passare il disegno sulla tavola ,io mi trovo bene con il seguente:










 1. Dietro la fotocopia che contiene l'immagin da passare sulla tavola stendo un po' di pigmento puro, di solito uso il rosso ercolano (non è necessario stenderlo con le dita, normalmente si usa un batuffolo di cotone ma io, se posso, non perdo l'occasione di sporcarmi!!!!)

 2. Centro bene la fotocopia sulla tavola  e ripasso il disegno con una matita , il colore che c'è dietro funge da carta copiativa lasciando una traccia  rossa sul gesso

 3. In fine, ripasso la traccia con il colore che desidero per la grafia  ( la grafia è il disegno nelle sue linee guida)  nero diluito, questa volta però il pigmento lo sciolgo nel solito legante (la missione ad uovo: tuorlo d'ovo, vino bianco, gocce di lavanda) usando un pennello di martora.
*la grafia colorata che vedi nel post da te commentato



 in realtà è un ombreggiatura fatta già con i colori specifici delle varie parti, ma qui entriamo  in una fase successiva del lavoro.

Non so se sono stata abbastanza chiara, non sapendo a chi scrivo presumo che la persona in questione non abbia esperienze pratiche di iconografia, se non è così, mi scuso per l'eccesso di dettagli.
Grazie per leggermi!! A presto!!!!