martedì 20 settembre 2011

Corso spezzato

L'estate sta finendo ed urge un bilancio iconografico sulle molteplici attività svolte nella calda stagione: un corso spezzato, una convivenza fraterna, e parecchio lavoro personale.

Procediamo per tappe, in questo post vi parlerò del corso spezzato, quello iniziato a giugno e terminato ora a settembre; luogo: Milano, zona Niguarda, con il mio maestro di sempre, Giovanni Raffa.
Che dire, è stato magnifico, il posto lo conosco benissimo, ho fatto lì il mio primo corso storico; Niguarda mi dà sempre tante gioie e  tanti dolori: è faticoso lo spostamento, ed alla fine l'impegno che ci metto, sommato alla stanchezza, mi consuma veramente tanto, ma ne vale la pena!!!
Quest'anno abbiamo disegnato la nostra icona, costruita ex novo; per me è stato mostruosamente difficile e il risultato alquanto mediocre  ma, capire come ci si muove per dar vita a qualcosa di nuovo, è incredibile.
Non sarò mai contata tra il numero degli artisti che plasmano proprie icone, nonostante questo considero importantissimo sciogliersi nel campo del disegno, anche solo per essere fedeli ai classici o per reinterpretarli correttamente senza fare cavolate.

La prima settimana di giugno l'ho spesa a ricavare il disegno, siamo partiti da una tipologia unica: Madre di Dio del segno, altre immagini potevano aiutarci a sviluppare la nostra icona.
Tra i modelli che ho cercato, due in particolare mi piacevano più di altri: la Madonna del Roveto Ardente del Sinai per la dolcezza dl volto



e questa Vergine in trono come posizione della mandorla e delle mani.




Nella mia testa c'era una tavola grande, affinchè l'icona fosse ben visibile e lo sguardo parlasse a chi la pregava.
Un altro elemento importante era la semplicità del soggetto, non troppe decorazioni, panneggi chiari, forme pulite, sia perchè questo è un po' il mio stile, sia perchè come primo tentativo non volevo eccessive difficoltà.
Purtroppo un'icona semplice non è detto che sia di facile realizzazione, si può cadere nel banale, o meglio nel poco significativo... quello, un po', che è successo a me.

Nel mese d'agosto, ho ripulito il disegno, studiato gli schiarimenti e fatto un'ipotetica prova dei colori.
Poi, via mail, ho mandato lo studio al mastro che mi ha dato il visto buono per procedere su tavola, doratura e campiture comprese.




Nella seconda metà del corso,quella di settmbre, abbiamo lavorato sugli schiarimenti, e sull'incarnato.
Giovanni ci ha insegnato una tecnica usata dai pittori italici fin dal medioevo eseguita dando alla prima campitura un colore verde salvia,ci ha spiegato che, prima del dilagare del sankir russo, parecchie icone erano eseguite con la stessa tecnica non solo nel nostro Paese.
Anche in questo caso il dilemma era se usare questa nuova modalità sulla mia icona per esercitarmi o scegliere quella più indicata al modello, alla fine ho optato a favore della didattica, a scapito dell'estetica, col risultato di aver eseguito un enorme tavola di prova più o meno ben riuscita.

Ora voi vi starete chiedendo perchè consideri questo corso uno dei più validi: per tutto quello che ho imparato e per tutto quello che devo ancora imparare, c'è stato un tempo in cui mi imbarazzava l'essere così indietro rispetto ai miei compagni di lavoro, ora sono felicissima di poter migliorare  grazie a loro, perchè il divertimento non sta nell'arrivare alla meta ma nel gioire percorrendo la strada in buona compagnia!!!!

...Ecco una sbirciatina al mio "percorso" non ultimato:



8 commenti:

  1. Bentornata/i,
    dalle vacanze( si fa per dire) a quanto pare, lavorative anche per te.

    Ho letto il post, bello nella sua complessità il lavoro, e da quello che vedo, interessante il risultato ottenuto.

    La stessa tecnica dell'incarnato con base fredda, è stata utilizza sulla vergine del corso a cui ho partecipato a giugno.

    Personalmente la conoscevo, avendo studiato Giotto e i suoi affreschi, a pelle la sento più mia, piu vicina alla tradizione italica.

    Inoltre, la passione del Maestro Giovanni è stata tale, da renderla facilmente comprensibile nei suoi passaggi, con una attenta lettura del modello originario.

    Bene, adesso ti lascio al tuo lavoro, anzi vista l'ora alla tua famiglia.

    Un abbraccio, Antonio

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  2. Ciao Antonio, mi fa tanto piacere sentirti, sapevo che anche voi avevate usato questa tecnica, Laura era molto contenta del risultato del corso, e per accontentare Laura vuol dire che siete stati veramente bravi!!!
    Pensavo anche io di riprendere la stessa tecnica sulla medesima icona eseguita da voi, ho già la tavola e gli schemi, purtroppo, o meglio grazie al cielo, ora sono un po' impegnata con altri lavori ma conto di ritagliarmi uno spazio nelle vacanze di Natale... devo essere proprio malata se penso di riposarmi dagli impegni iconografici dipingendo un'icona, eppure non è la prima volta che mi capita!
    A presto!!!
    Un abbraccio

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  3. Ciao Rosey, mi avevi detto che stavi aggiornando il blog, ma solo stamattina ho avuto il tempo (finalmente) di affacciarmi :) A parte il risultato che è eccellente (non avevo dubbi, nonostante le tue perplessità per telefono, sono convinto che un po' tutti noi dovremmo procedere su questa strada: la tradizione italica. Non per patriottismo, ma semplicemente perchè avere una storia e una tradizione non è un elemento trascurabile, soprattutto quando l'arte è espressione e al servizio della fede in un particolare luogo e tempo... altrimenti tutto il discorso dell'Incarnazione, su cui si fonda la possibilità dell'arte cristiana, dove va a finire? Ringraziamo i russi che ci trasmettono un tesoro da loro custodito, ma questo non significa diventare anche noi russi (rispettando comunque la sensibilità di chi è attratto da questa spiritualità e dall'iconografia che le è connessa), ma avere gli strumenti per ritrovare le nostre radici e da lì germogliare e crescere. Dài, fra pochi giorni (anche) di tutte queste cose parleremo di persona :-)))))
    Antonio D.B.

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  4. Errata Corrige: nel post precedente è saltata una parentesi -> ) dopo la parola "telefono" eheheheh
    Antonio D.B.

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  5. Grande Antonio! Sono del tutto d'accordo con quello che hai scritto! Anch'io mi sento molto attratto dalla nostra tradizione, che è davvero ricchissima e merita seria attenzione da parte nostra. In questi giorni devo dipingere l'icona di un santo (no... in realtà è un beato) moderno e, dopo aver visto la foto della tua Vergine, cara Rosella, ho già steso l'incarnato verde salvia.
    Trovo che il risultato del tuo studio, sia dal punto di vista del disegno, sia da quello del colore, siano molto riusciti! Questo ti volevo dire: mi ha colpito e, come ti dico, ci sto provando anch'io! :-)
    Ora bisogna che vada che la giornata incalza... Quando la mostra di pittura finirà, la prossima settimana, non vedo l'ora di rimettermi a dipingere a tempo pieno!
    Un saluto a tutti!

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  6. Grazie, siete troppo gentili, quando dicevo che non mi convinceva non era falsa modestia, è stato faticoso per me far "crescere" qualcosa di nuovo, dovendo palpare i miei limiti come iconografa e come persona; nonostante ciò è bello vedere che, il risultato finale,piaccia a qualcuno, anche io ora, più la guardo, più ne sono attratta ... anche se l'autrice non fa testo, ogni scarafone è bello a mamma sua (scusatemi il napoletano- lombardato)
    a presto!!!!

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  7. Ciao Rossella, la tavola che hai realizzato mi piace molto e so che è difficilissimo creare un'opera ex novo; io sono ancora molto lontana da questo risultato. L'uso del "verdaccio" è affascinante. Concordo con ciò che dite riguardo la nostra tradizione pittorica, davvero ricchissima. A presto!
    Giorgia

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  8. buongiorno sono il signor piero da roma di tanto in tanto accendo il computer e spero che lei abbia messo sul suo sito dei nuovi post che sono molto interessanti, mi rincuora vedere che non pubblica qualcosa di nuovo da molto tempo.sicuramente sara' molto inpegnata con la famiglia e il lavoro,ma sappia che le le sue opinioni,le sue lezioni per me sono molto preziose sia a livello tecnico che spirituale.coraggio si rimetta al computer.piero.

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